DONNE DIACONO: un ministero impossibile?
Vicenza, 29 ottobre 2016

GIORNATA DI STUDIO SU INVITO ORGANIZZATO DA:
PIA SOC. SAN GAETANO  –  PRESENZA DONNA  –  COORDINAMENTO TEOLOGHE ITALIANE  –  COMUNITÀ DEL DIACONATO IN ITALIA

 A Vicenza, ospitati nella casa della Pia Soc. S. Gaetano, si è svolta una giornata di studio su di un argomento che da qualche tempo occupa anche le cronache dei giornali: l'ammissione delle donne al diaconato ordinato.
Papa  Francesco, stimolato da  una  specifica  domanda  nel  corso  di  un'udienza  all'Assemblea Plenaria  delle Superiori Generali il 12 maggio scorso, ha deciso infatti di istituire una apposita Commissione di studio.
Questo incontro era stato però organizzato, forse con intuizione profetica, già da qualche mese e la decisione del Papa non ha fatto altro che confermare gli studiosi dell'opportunità di approfondire con rigore e spirito di servizio questo argomento che comunque non è nuovo nella nostra Cristianità.
Infatti, come ci ha confermato la prima relatrice Moira Scimmi, sin dai primissimi secoli una gran quantità di scritti e  documenti epigrafici ci  hanno  tramandato notizie e  anche  i  nomi di  'diacone' e  'diaconesse' che operavano nelle antiche Chiese cristiane. La maggioranza di esse era in Asia minore, la culla del cristianesimo, ma molte attestazioni sono in Siria, a Roma, in Palestina, almeno 200 citazioni per tutto il primo millennio.
Serena Noceti, la seconda relatrice, ci ha poi proposto il suo contributo visto secondo una prospettiva teologica nell'orizzonte del Concilio Vaticano II. La figura del diacono ha una sua necessità pastorale nel mondo d'oggi? Da questa domanda è partita una accurata riflessione sul sacramento stesso dell'ordine e sul particolare invio che la Chiesa dà ai diaconi: 'non ad sacerdotium sed ad ministerium'. L'identità del diacono è generata sacramentalmente a partire dal vescovo che, insieme ai presbiteri genera un 'Noi' ecclesiale. Il Concilio ha recentemente ridefinito il diaconato a favore della Chiesa per 'viri probati' che sono stati ammessi all'Ordine celibi o uxorati: è pensabile che la Chiesa, per nuove esigenze del popolo di Dio, possa decidere di ordinare anche le donne?
Perché, come ha ben chiarito poi nel suo intervento il diacono Enzo Petrolino, si tratta del sacramento dell'Ordinazione, non di una Istituzione o di una generica benedizione con l'imposizione delle mani. Si tratta quindi di verificare se la Chiesa decide di ammettere le donne al primo gradino del sacramento, quello che, come dicevamo, chiama al ministero e non al sacerdozio.
Luca Garbinetto, presbitero della Pia Soc. S. Gaetano, ha trattato il problema dal punto di vista teologico- pastorale. Il relatore ha quindi messo in luce una particolarità: il diaconato si ripristina prima e più rapidamente nelle Chiesa di antica tradizione (e più ricche) piuttosto che in quelle giovani e povere come nell'America Latina e in Africa. Lo sviluppo del diaconato ha assunto inoltre nelle Chiese volti diversi, come ad esempio, diaconi legati principalmente alla liturgia, il diacono catechista, quello che tende a sostituire il presbitero, quello dedicato esclusivamente alla carità.
Questo ci fa capire che molto probabilmente ancora non c'è una visione chiara della vocazione diaconale nelle singole Chiese e negli stessi diaconi.
C'è spazio per una specifica ministerialita diaconale al femminile? La donna è portatrice di atteggiamenti e carismi suo peculiari e diversi dal maschio, e questo potrebbe donare al ministero una valenza di tenerezza, di accudimento e di accoglienza che non può che arricchire tutta la Chiesa.
Andrea Grillo ha poi posto all'attenzione dell'assemblea un passaggio interessante di s. Tommaso d'Aquino nel quale si esclude che le donne possa accedere al sacramento dell'Ordine. Con acuta argomentazione ermeneutica il relatore ha provveduto a 'smontare' nei suoi singoli elementi questa affermazione e a riportare a galla la logica interna che permea la struttura del passaggio di s. Tommaso. Rimando agli Atti di questo Convegno sia la lettura di questa come delle altre relazioni che sono state tutte di grande interesse teologico e pastorale
Il successivo dibattito assembleare, coordinato dalla teologa Cristina Simonelli, ha coinvolto molti dei presenti che affollavano la sala, con domande e interventi tutti animati da uno spirito di partecipazione costruttivo e molto interessato. Tra i molti teologi ricordo Marinella Perroni intervenuta di persona e Cettina Militello con un interessante contributo scritto.
La teologa Simonelli ha concluso affermando che 'Profezia e Tradizione' sono i due poli da armonizzare per cercare e trovare una strada per il futuro.
La sala dell'incontro era gremita di circa 150 persone venute da tutta Italia (isole comprese!) e gli organizzatori hanno espresso il loro compiacimento per la riuscita dell'incontro che ha posto le basi per un dibattito fecondo nella Chiesa affinché, diventando sempre più 'Chiesa Tutta Ministeriale' si affianchi all'Uomo per poter realizzare quello che Gesù e il Vangelo chiedono a coloro che sono alla Sua sequela.

Carlo de Cesare, diacono