Il Diacono.. espressione del servizio totale alla Chiesa
Nonostante l’inclemenza del tempo, un folto numero di diaconi dell’Arcidiocesi di Napoli, accompagnati dalle loro spose, ha partecipato al primo incontro di formazione previsto per il nuovo anno pastorale 2023/2024, che si è svolto sabato 21 ottobre u.s. nell’Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Capodimonte in Napoli.
S.E. Mons. Gennaro Acampa, don Carmine Nappo e don Fulvio D’Angelo, rispettivamente Delegato per il Diaconato Permanente il primo e co-direttori dell’Ufficio di Curia per il Diaconato Permanente gli altri, hanno invitato Mons. Gennaro Matino Pro Vicario dell’Arcidiocesi a trattare un tema attualissimo in questo momento storico:
“Il diacono esperto, per vocazione, nell’abitare i luoghi della misericordia, della prossimità, della cura … anche alla luce del documento sui diaconi elaborato dal Sinodo diocesano”.
Mons. Matino, dopo aver salutato e ringraziato per l’invito Mons. Acampa, don Carmine, don Fulvio e tutti i presenti, ha manifestato la sua gioia nell’essere presente a quest’incontro, perché negli anni ’80, invitato da Mons Ugo Grazioso è stato tra i primi Professori ad insegnare Teologia Morale all’IDIM, dopo una prima riforma che segnò una svolta nel cammino di preparazione al Ministero, dando la possibilità ai candidati di prepararsi adeguatamente al Servizio della Chiesa diocesana.
Ha ricordato la fecondità di quei momenti di formazione che vedevano già allora i candidati e le loro mogli impegnati a sera nel seguire i corsi che spesso si concludevano con meravigliosi momenti conviviali.
In riferimento al tema proposto, don Gennaro ha voluto impostare la sua relazione come una “chiacchierata” tra amici, in quanto riguarda l’identità e il ruolo del diacono esiste una nutritissima letteratura che ha trattato l’argomento sotto tutti i suoi aspetti.
Egli ha proposto una rilettura dei noti brani degli Atti degli Apostoli (capitoli 6 e 7) che presentano l’istituzione degli Apostoli, risposta ad una necessità da parte del gruppo degli ellenisti che reclamano maggior attenzione alle vedove, la predicazione di Filippo e il martirio di Stefano.
Questi episodi ci aiutano a capire l’identità e il ruolo del diacono che è chiamato a collaborare per primo con gli Apostoli non solo nel servizio alla mensa, ma anche nella predicazione specie verso gli ultimi e in luoghi particolari fino a offrire la propria vita al Servizio della Parola.
A tale proposito don Gennaro ha ricordato come il Martirio di Santo Stefano abbia influito nella Conversione di San Paolo presente al sacrificio del Martire.
Questa peculiarità del diacono, chiamato a vivere il suo Ministero principalmente nei luoghi dove egli svolge la sua missione di sposo, genitore, lavoratore, e pienamente inserito in altri ambienti sociali (condominio, gruppi ecc.) rende il diacono primo artefice della vita della Chiesa di oggi, impegnata a vivere questo momento storico che per volontà di Papa Francesco, attualizzata dal nostro Arcivescovo don Mimmo Battaglia, chiama i Cristiani a camminare tutti insieme per realizzare quotidianamente e nelle varie forme il Regno di Dio.
La storia odierna certifica che questo momento di crisi, dovuto anche alla recente emergenza sanitaria, ha prodotto un netto calo della presenza dei fedeli alla vita ecclesiale. Il Sinodo e l’opera di tutti i Battezzati, specie i Ministri Ordinati possono aiutare a superare questo momento di prova.
I primi documenti prodotti dalle varie Commissioni Sinodali della nostra Arcidiocesi, e in particolare il documento sul Diaconato Permanente a Napoli, costituiscono un ottimo strumento di lavoro, perché, specie quest’ultimo, ha messo in risalto i vari ambiti in cui il Diacono trova terreno fertile per la sua attività: carceri, sanità, luoghi di lavoro, cimiteri…
Il punto di partenza e di arrivo di tutte le attività è la Celebrazione Eucaristica.
Non senza rilievo è il servizio del Diacono nelle Parrocchie dove egli è “l’occhio e l’orecchio del Vescovo” che collabora con il Presbitero nelle attività pastorali svolte dalla Comunità Parrocchiale.
In conclusione il Pro Vicario ha invitato tutti, diaconi e mogli che hanno un ruolo molto importante nella Missione dei mariti in quanto chiamate anch’esse a collaborare, a vivere e adeguare il loro Ministero alle esigenze attuali per dare un nuovo impulso alla nostra Chiesa Diocesana.
Mons. Acampa ha ringraziato Mons. Matino per le sue testimoniane e per i preziosi suggerimenti, ricordando che già negli ultimi anni, le attività del Collegio si stanno uniformando alle nuove esigenze della Chiesa diocesana.
Già lo scorso anno alcuni diaconi hanno frequentato un corso per l’inserimento attivo nella Pastorale Carceraria e quest’anno si sta preparando un nuovo corso per l’inserimento dei diaconi nella Pastorale Sanitaria, sentito ciò il Pro Vicario ha chiesto che fossero consegnati alla Curia i nominativi dei partecipanti ai vari corsi per il successivo inserimento nelle singole Pastorali.
Alcuni diaconi con le mogli hanno riferito ai presenti le loro testimonianze relative alla loro attività che già li vede impegnati a realizzare quanto esposto.
La Concelebrazione Eucaristica, presieduta da S.E. Mons. Acampa, ha suggellato questo primo incontro del Collegio dei Diaconi Diocesani; all’Omelia Mons. Acampa, commentando i brani biblici proclamati (Rm 4, 13.16-18 e Lc 12,8-12) ha esortati tutti ad essere veri e credibili testimoni del Risorto vivendo la Parola affidata in modo particolare nel Rito di Ordinazione.
Giuseppe Daniele