LO STATO DEL DIACONATO NELLA CHIESA ITALIANA - Pag. 11

“vincolo della cattolicità”, e proprio il diacono era preposto alla visita di comunione non solo per i malati, per i lontani, ma anche per le chiese. Ci sono chiese che hanno già preso la bella consuetudine di visitare tutti insieme altre chiese, o di gruppi diaconali che visitano altri gruppi diaconali.
- Un terzo impegno. Una presenza del diaconato come ministero incarnato nel mondo e nella società. Valorizzare il rapporto diaconato e politica.
Conclusione
Concludo ricordando che il nostro impegno si inserisce certamente nel solco dell’esperienza. Il ministero dei diaconi, come animatori del servizio, deve essere diretto instancabilmente ad “aprire gli occhi” della Chiesa e della società nei confronti delle fragilità umane. L’auspicio ed un invito alle comunità ecclesiale per un pieno impiego del diacono perché ci sia un riconoscimento del valore e dello straordinario rilievo di questo ministero “per il” e “nel” servizio alle persone fragili ed emarginate. Di fronte alle varie situazioni di povertà, infatti, il ministero del diacono è chiamato ad esercitare, ad animare, le diverse forme di servizio all’uomo smarrito di fronte alle lacerazioni del momento presente. Questa è la “nuova frontiera” che i diaconi hanno davanti: un nuovo esodo, attraverso un difficile deserto, verso una nuova realizzazione ministeriale. Un diaconato più aderente, dunque, è possibile, sempre possibile; e se è possibile, allora – insieme – bisogna realizzarlo. La situazione profondamente cambiata rispetto ai tempi passati invoca da parte della Chiesa e soprattutto da parte nostra un supplemento di coraggio e di parresia. Contro le molteplici situazioni di egoismo e di sopraffazione di questo tempo, i diaconi devono essere capaci di affrontare in nome della speranza e di generare – coi loro gesti concreti – pensieri freschi e nuovi nell’animo di tutti, in particolare dei diseredati e dei sofferenti. Devono essere capaci di vincere, innanzitutto, il senso di apatia ed assuefazione che sembra pervadere l’odierno tessuto sociale, intaccando talvolta anche la vita ecclesiale ed insinuandosi spesso, purtroppo succede, anche nella mentalità di alcuni diaconi. La lezione del passato, tutta la lezione che preme alle nostre spalle, ha bisogno di essere ripresa in mano, con spirito nuovo e rinnovato entusiasmo. La Chiesa o è mistero di comunione, missione, annuncio profetico, società alternativa, comunità che meraviglia, avanguardia dell’umanità, inizio e prefigurazione del mondo nuovo … o non è! La speranza per il futuro del ministero diaconale nella Chiesa e nel mondo, dunque, è che la diaconia sacramentale torni ad essere un segno luminoso di testimonianza e profezia, un luogo dove lavare i piedi dei discepoli possa davvero significare essere testimoni oggi, in mezzo alle povertà e ai bisogni del nostro tempo. Chiamata a essere «umanità riconciliata e riconciliante», la Chiesa si incammina verso il futuro prossimo con la consapevolezza che la speranza, in tutta la sua ricchezza e la sua forza, è una specificità del cristiano, e con la certezza che, come ha detto ancora l’ultimo Concilio riecheggiando una nota frase di Teilhard de Chardin, il futuro sarà di coloro che avranno presentato al mondo il più grande e più probante messaggio di speranza – e i diaconi sono anche chiamati a questo. L’appello ad osare il coraggio della speranza, del documento Per un Paese solidale, coinvolgendo nella passione dell’annuncio tutte le categorie dei credenti, ci conferma nella scelta del servizio che come diaconi siamo chiamati sempre più a conformarci a Cristo, per essere davvero – nella Chiesa e nella società – gli eletti dispensatori della carità, per una Chiesa povera per i poveri (perciò diaconale) - come sogna papa Francesco.
Questo vuole essere il percorso della nostra diaconia: dal cuore della Chiesa al cuore dei fratelli. Questo è il mio augurio per il nostro ministero, e al tempo stesso l’augurio più sentito per la presenza del diaconato nella Chiesa e nel mondo.
* Diacono
Presidente Comunità del diaconato in Italia